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martedì, gennaio 03, 2017

I valori dello Sport.


Qualche giorno fà, sedendomi davanti al mio vecchio “imac”,  ho cercato sul “webb” qualche dissertazione scritta da altri, sul tema dei “valori dello sport” per cercare di capire se il sottoscritto dopo tanti anni di rapporto didattico con i giovani nella scuola e nello sport, è stato un visionario, come qualcuno asserisce, per il suo voler portare avanti certe tesi ideologiche nella pratica dello sport giovanile o se c’è qualcuno ancora in giro che la pensi come lui.
Ed ecco che all’improvviso mi capita tra gli “occhi” questo sito: “OSSERVATORIO permanente GIOVANI EDITORI” che alla mia ricerca sui “VALORI DELLO SPORT” sfodera un articolo del 6 febbraio 2008, di cui non si riesce a capire l’autore, dal titolo: "La cultura dello sport: imparare, pensare, vivere Sportivamente".
Potrete leggere l’articolo per intero cliccando su questo “link”: http://www.osservatorionline.it/page/572/i-valori-dello-sport/ , ma ci tengo ad evidenziare subito cosa dice sull’argomento 
“COMPETIZIONE”.
“Esortare a comportamenti leali non vuol dire sottovalutare il valore della competizione. Spesso si propone d'eliminare i risultati dagli sport praticati dai bambini e dagli adolescenti. Sarebbe una pratica enormemente diseducativa, pensabile soltanto in una società terapeutica, come spesso tendiamo ad essere, in cui si protegge il minore da tutto, confinandolo in una metaforica campana di vetro, da dove non dovrebbe vedere il mondo e farsi sentire da esso.
Invece, l'educazione al risultato è uno dei grandi valori dello sport. La vittoria non va concepita come sopraffazione, bensì come raggiungimento di un obiettivo che richiede impegno, sacrificio, passione, determinazione.
Il risultato educa al perseguimento dell'obiettivo, che deve essere concepito soprattutto come affermazione del sé. Questo processo è più evidente negli sport individuali, dove è centrale la pratica di misurare le proprie prestazioni: il tempo impiegato a percorrere una distanza, la velocità di un'esecuzione, un'altezza oppure una distanza coperta con un lancio oppure con un salto. Ma l'autoaffermazione deve essere sempre centrale, anche negli sport di squadra, dove il posto in classifica andrebbe spesso comparato non soltanto con quello occupato dalle altre squadre, ma anche con il proprio nell'anno precedente oppure nel girone precedente, proprio per sottolineare i margini di miglioramento e individuarne le cause, così come riflettere sulle motivazioni del peggioramento.
Negli ultimi mesi è capitato più volte di leggere sui giornali di proteste da parte di giovani atleti, che lamentano un'eccessiva eccitabilità dei propri parenti nel seguire le loro prestazioni sportive. Ovviamente, tutti riconosciamo la giustezza delle loro posizioni, ma spesso la motivazione è in parte fuorviante: “bisogna fargli vivere l'attività sportiva come un gioco.” Detto che in qualsiasi gioco, legittimamente, ogni bambino vuole vincere, bisogna ricordare che lo sport è una pratica finalizzata al divertimento e al rilassamento, ma il suo principale valore educativo consiste proprio nel misurarsi con sé, con il proprio corpo, scoprendolo, capendone le potenzialità, ma anche misurarsi con gli altri. Nello sport, come più volte ricordato, è centrale la tensione alla relazione, che si realizza anche attraverso l'affermazione della propria identità, che passa attraverso il risultato, il raggiungimento dell'obiettivo. E' pertanto giustissimo stigmatizzare comportamenti violenti e conflittuali di genitori, che scaricano le proprie frustrazioni (sportive e non solo) eccitando allo scontro dagli spalti, oppure pretendendo prestazioni perfette, come nemmeno i professionisti possono assicurare; ma è ugualmente giusto che i genitori spronino all'impegno e alla determinazione nello svolgimento dell'attività sportiva.”

Allora cari "denigratori", assertori di nuove filosofie demagogiche inesistenti, lo vedete che c’è qualcuno che non la pensa come voi ? Dategli del visionario anche a lui ! Continuate ad educare i vostri figli come gli struzzi che infilano la testa nella sabbia per non vedere le difficoltà della vita. Lo Sport serve soprattutto a questo, ad educare ad affrontare gli ostacoli e a superarli e se possibile a farlo meglio degli altri. Soprattutto serve a far capire loro che per farlo meglio, occorre guadagnarselo sul campo da soli senza "raccomandazioni" con lealtà e coraggio !

La realtà è che spesso si mettono in mano i propri figli a persone che non hanno ne capacità ne competenze per insegnare tutto questo e di ciò sarà colpevole soprattutto l’incapacità di troppa gente nel giudicare il vero valore del “MAESTRO”! 

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