Giorgio Saddi |
Trionfo con largo margine di distacco
nei mt 2000 per Giorgio Saddi, che conduce la gara in testa in
solitaria dal primo metro all'ultimo e migliora di molto il suo PB, con 6.02.05, sfiorando di poco il minimo di partecipazione agli italiani, in una
gara con crono finale compromesso dal forte vento.Per lui inizio di
stagione più che positivo, all'insegna della voglia di crescere e
migliorare !
Nella gara del record regionale di
Lorenzo Benati , Atletica Roma Acqua Acetosa,nei
mt 300 piani, , che toglie al nostro Simone Serafini
il primato regionale di 35.68 sulla distanza (che risale al 2011)
portandolo a 35.50, Giulio Luciani è secondo al traguardo
con 37.41, con nuovo PB per lui e ancora un nuovo miglioramento che
lascia sperare per una stagione ancora tutta da scriversi.
La terza migliore prestazione
individuale tra i maschi è quella di Giulio Milani nel
giavellotto, con record personale demolito, con la misura di 28,03 e
9 posto in classifica, per lui è il segno di volersi indirizzare
in futuro verso la specialità in maniera più che promettente, con
tanto lavoro tecnico da fare, ma tanta voglia di migliorare! Ottima
infine la staffetta 4x100 composta da: Pavoni Filippo-Luciani
Giulio-Di Nicola Giorgio-Palone Thomas, che conquista la quarta
piazza in classifica con crono finale di 48.62.
Nelle gare al femminile sembra superato
il blocco emotivo di Francesca Amadori sulla pedana dell'alto,
dove torna a saltare vicina al suo personale con la misura di 1,43, che la porta al 9 posto in classifica, mentre fa ancora meglio nel giavellotto,
dove non migliora ma conquista la seconda piazza con la misura di
33,07.
Un rammarico per le gare al femminile, oltre qualche assenza
di troppo per influenze stagionali , soprattutto il fatto di non aver
avuto, per la prima volta probabilmente nella storia della nostra
società nessuna partecipante ai mt 2000. Resta difficile per una
società come la nostra, con una storia e una tradizione così
illustre soprattutto nel mezzofondo, comprendere come non ci sia più
la volontà da parte dei nostri giovani di misurarsi in questa
disciplina, preferendo piuttosto specialità meno faticose, con risultati magari non esaltanti, piuttosto che tentare di confrontarsi nelle specialità della resistenza. Cambiamenti
“generazionali” e culturali ai quali forse dovremo rassegnarci? Noi continuiamo a pensare che
l'importanza e il valore educativo delle discipline di resistenza
debbano ancora avere un valore formativo per i giovani, poiché
posseggano il valore imprescindibile di allenare gli individui
a quello che la psicologia chiama “resilienza”,
termine che proviene dalla metallurgia dove sta ad indicare la
capacità di un metallo di resistere alle forze che vi vengono
applicate.Se quindi in metallurgia la resilienza sta ad indicare la capacità del metallo di non rompersi di fronte all'aggressione esterna, così in ambito umano questa sta ad
indicare la capacità, l'attitudine mentale che consente alle persone
di andare avanti senza arrendersi di fronte alle difficoltà. La
resistenza allena oltre le qualità fisiche dell'individuo la sua
capacità, l’atteggiamento mentale la motivazione che consentono di
perseverare, poiché la vita ci chiederà spesso di farlo ed è questa
una prerogativa cui non ci sentiamo di dover rinunciare nel compito
di formazione umana e non solo sportiva cui siamo richiamati.
Giorgia
Di Paola
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