Diventa Socio dell'Atletica Frascati. Oppure diventa "SPONSOR" dell'Atletica Frascati?

Possiamo fare Pubblicità alla vostra AZIENDA sul nostro "blog", sul nostro "sito" oppure con degli striscioni pubblicitari all'interno del Campo di Atletica ed ancora in altri modi.

Se siete interessati inviateci una "email" ai nostri indirizzi: "RS030@fidal.it" oppure "atletica.frascati@tiscali.it" o telefonando al 3476512215.

Fate crescere la vostra Azienda aiutando l'ATLETICA dei GIOVANI!

lunedì, luglio 27, 2015

SIMONE SERAFINI, E' PODIO EUROPEO CON LA 4X400 AZZURRA!

Lettera aperta a Simone dal suo allenatore.

Ciao Simone, ora che l’avventura degli Europei Juniores si è conclusa cerchiamo di analizzare obiettivamente quello che è accaduto di buono ma anche di sbagliato e lo farò da allenatore senza troppi trionfalismi e ipocrisie. La medaglia d’argento nella 4X400 è stata un grande traguardo ma a mio giudizio non ripaga le tue vere potenzialità. Quella “maledetta” batteria dei 400 individuali con quel 48.24 che non ti ha permesso di passare il turno per pochi centesimi e primo degli esclusi, va analizzata attentamente per farne tesoro per il futuro. Si, occorre parlare di futuro, perchè ricordati questo deve essere considerato solo un inizio e non bisogna commettere l’errore di considerare un traguardo questa prima convocazione in maglia azzurra.
A mio giudizio quel passaggio dal caldo di Formia dove ti hanno fatto allenare sotto il sole cocente e il gareggiare improvvisamente dopo un solo giorno di acclimatazione in una diversa condizione climatica ha giocato un brutto scherzo, occorreva sicuramente qualche giorno in più. Lo dimostra il fatto che anche gli altri quattrocentisti presenti a Formia sono andati tutti male e peggio di te. Devi aggiungere anche il fatto, da quello che ho visto nello “streaming”, che nella batteria hai coperto troppo velocemente la prima parte della gara e che ti sei contratto troppo quando ti sei visto attardato e forse allora hai anche mollato un tantino perchè credevi che non ci sarebbe stato più niente da fare ed invece bastava quel poco e ti saresti qualificato. 
Comunque poi abbiamo visto il vero Simone nelle due fasi della staffetta 4X400 quando ti sei sbloccato, già nella semifinale ma soprattutto nella finale dove hai fatto registrare un tempo ufficiale (registrato dalla fotocellula) nella frazione lanciata, di 47.05, sicuramente migliore del 47.76 del tuo personale. Dovrebbe essere stato comunque il 4° tempo di tutti gli staffettisti di tutte le squadre presenti in finale. Ed anche quì a mio giudizio hai commesso l’errore di voler andare a ridurre troppo rapidamente il distacco che avevi al cambio, con una rimonta in progressione  avresti finito sicuramente meglio. Lo so che è difficile fare queste cose ma dovrai imparare a controllare la tua emotività se vorrai diventare veramente “grande”.
Detto questo andiamo anche alle cose positive. Intanto abbiamo dimostrato che il risultato negativo del 4° posto dei Campionati Italiani di Rieti è stato veramente causato dall’attacco febbrile del giorno precedente alla gara e che a mio giudizio quel giorno le cose sarebbero state ben diverse. Poi altro fatto positivo è che malgrado la preparazione di avvicinamento a questi Europei sia stata condotta, con grandi difficoltà, in pieno periodo di preparazione agli esami di maturità, siamo riusciti comunque a mantenere la condizione ed anzi addirittura ad incrementarla, cosa che non è riuscita agli altri.

Sandro Di Paola

domenica, luglio 26, 2015


GRANDI SFIDE AL MEETING DI FRASCATI 2015

PUBBLICATO IL: 10/07/2015
    
DA: UFFICIO STAMPA
    
CAT: RISULTATI
Termometro che sfiora i 40°, pista e tribune infuocate, questo il clima che ha accolto gli oltre 400 partecipanti al meeting di Frascati, andato in scena allo stadio “VIII settembre” sotto la supervisione dell’Atletica Frascati e del suo mentore, il prof. Sandro Di Paola. Gare iniziate nel primo pomeriggio, con un’ampia parentesi dedicata ai più giovani; i primi a sfidare il cocente sole, i ragazzi dei 60mt che non si risparmiano affatto e danno vita a una prova molto combattuta,dalla quale ne esce vincitore Gabriele Cecchini (Atl.Oro), pr

domenica, luglio 05, 2015

PARLIAMO DI GRUPPI SPORTIVI MILITARI E DEL PROLIFERARE DELLE SUE SEZIONI GIOVANILI.

Decido di affrontare questo argomento in risposta ad un sentore di confusione in merito all'argomento, da parte di alcuni  genitori dei ragazzi iscritti alla nostra associazione di atletica leggera. E’ una confusione generata dalla preoccupazione, entro certi limiti comprensibile e legittima,  di desiderare sempre il meglio dal proprio figlio, il quale, qualora presentasse anche eventuali talenti e predisposizioni ad eccellere in fase giovanile, allora si vorrebbe vedere in futuro prossimo arrivare alla possibilità di praticare l'atletica a livelli professionistici. E’ il motivo  del resto per il quale la maggior parte dei genitori italiani porta il proprio figlio prima di tutto in una scuola calcio, vedi mai si ritrovasse tra le mani un nuovo “Totti”! E’ quasi naturale sognare un futuro da campioni per ciascuno dei nostri figli !
Per l’atletica tuttavia l’unica chimera che si possa intravedere una volta arrivati ad alti risultati tecnici, è quella di un approdo in un gruppo sportivo militare. Non voglio dilungarmi molto su quella che reputo comunque l’anomalia della pratica sportiva italiana, in uno stato che delega solo ai militari il compito di premiare e gratificare in qualche maniera una piccola parte del meglio che il nostro movimento sportivo riesce ad esprimere. E’ sicuramente meglio di niente, ma questo metodo a mio giudizio fa acqua da tutte le parti. Sono più i danni che ha provocato che i vantaggi ricevuti dai “pochi”. Il risultato in negativo è stato che spesso i pochi si sono adagiati sugli allori e che gli altri che non sono stati arruolati, hanno abbandonato la pratica sportiva di alto livello da li a poco. E ve lo dice una persona che ha constatato con i propri occhi questo fenomeno in più di 50 anni di militanza in questo sport.
La FIDAL per esempio si è mai chiesta perché la CISES Frascati ad un cero punto della sua storia decise di dedicarsi solo alle donne abbandonando il settore maschile e facendolo di li a poco scomparire? Il motivo fù molto semplice, tutti gli atleti maschi di valore che il vivaio riusciva ad esprimere, ed erano veramente tanti, andavano a finire arruolati in un Gruppo Sportivo Militare. Quando questo avveniva la cosa poteva anche andare, per il bene dell’atleta,  ma la cosa che non si riusciva a sopportare all’epoca era che addirittura cercavano di sfilarteli anche da Allievi o Junior come atleti civili per rinforzare le loro squadre giovanili e per fare classifica ai Campionati di Società poiché i regolamenti di quegli anni lo permettevano. Nessuno ha valutato statisticamente quali sono stati i danni per l’Atletica italiana generati da questa politica nel passato, cosa che in qualche maniera si sta ripresentando. Mi sono dimenticato di dire che all’epoca le donne non venivano arruolate almeno agli inizi e questo fù il motivo per il quale la CISES Frascati diventò una Società solo femminile, una delle più grandi della storia dell’Atletica italiana.

In passato ebbi modo di parlare di questo problema in un’intervista da me rilasciata nel 1988 alla “Repubblica” e che aveva questo titolo “L’atleta scippato. Una concorrenza che blocca la crescita.” e che potrete visionare se V'interessa cliccando qui.

Ma andiamo adesso  al punto iniziale e centrale della questione, cercando con quanto si dirà di dissipare dubbi e questioni circa i criteri di reclutamento dei suddetti gruppi sportivi militari.